Dall’armonioso profilo del centro storico di Corigliano Calabro spicca imponente, nel punto più alto, il suggestivo Castello Ducale di Corigliano, costruito nel 1073, probabilmente per ordine del condottiero normanno Roberto il Guiscardo, quale fortezza da inserire nella propria linea difensiva di fortificazioni e avamposti, realizzati a cavallo tra il 1064 e il 1080. Il Castello Ducale fu soggetto, progressivamente, ad una serie di modifiche e trasformazioni che ne cambiarono la struttura, specialmente nel periodo angioino e in quello aragonese, allo scopo di resistere più efficacemente agli assedi dei nemici. Malgrado i radicali lavori di ristrutturazione, compiuti a partire dal 1490, abbiano cancellato quasi del tutto le tracce di questo primitivo edificio fortificato, si può ritenere che la base dell'attuale Mastio risalga a questa epoca storica. La dominazione aragonese completò il sistema difensivo del Castello, costituito dal trecentesco perimetro murario e dai presidi posti nei punti cruciali dell'insediamento stesso. In questa circostanza, il vecchio Mastio normanno veniva inglobato in una struttura definita da un impianto quadrangolare, nei cui angoli erano collocate tre nuove torri, orientate secondo i punti cardinali. Con questi lavori di ricostruzione, patrocinati dall'autorità centrale aragonese, il Castello di Corigliano assume la sua definitiva configurazione.
Nel 1616 il feudo di Corigliano passò nelle mani dei Saluzzo di Genova, che promosse nuovi lavori di ristrutturazione del Castello. L'esigenza di abitare nel maniero durante i periodi estivi e autunnali spinse Agostino Saluzzo ad adeguare alcuni ambienti interni del fortilizio. Nel caso specifico, furono rimaneggiate e rese più confortevoli alcune stanze, fu costruita una balaustrata esterna alla sala del trono e venne realizzata, sull'attuale via Pometti, un'ampia scuderia come pertinenza del Castello, che sostituiva quella preesistente nel fossato.
L’assedio subito, nel 1806, ad opera delle truppe francesi, convinse i Saluzzo a trasferirsi a Napoli e a cedere il Castello e gli altri loro beni di Corigliano in favore di Giuseppe Compagna di Longobucco. Luigi Compagna, secondogenito di Giuseppe, nel 1870 apportò ulteriori modifiche agli ambienti interni del maniero: fu costruito il corridoio interno, che riduceva lo spazio della piazza d'Armi; fu riaffrescata la cappella di S. Agostino; fu abbattuto il piano superiore del Rivellino, per ricavarne ambienti destinati all'Amministrazione del Casato; furono riccamente decorate alcune stanze. Con il trasferimento degli ultimi membri della famiglia Compagna a Napoli, si concluse il ciclo storico del Castello di Corigliano.
Oggi, visitando la struttura, è possibile ammirare i suggestivi gli interni con il susseguirsi dei vari ambienti: la sala degli stemmi, diventata poi la camera da letto del barone Compagna, il salotto o sala d’Apollo, la sala di Venere, poi camera da letto della baronessa, la biblioteca, la sala cinese, la sala da pranzo e la grande decoratissima sala degli specchi, attualmente usata per eventi o convegni, dove, volgendo lo sguardo verso l’alto, si apre un illusorio e scenografico cielo notturno stellato.