Il borgo di Altomonte, inserito in un felice scenario naturale che abbraccia le cime del Pollino e dell’Orsomarso, il mare Ionio, la piana di Sibari e la valle dell’Esaro, ha origini molto antiche. Già lo scrittore romano Plinio il Vecchio, nella sua “Historia Naturalis”, ne ricorda, con il nome di Balbia, lo squisito vino Balbino. Infatti, il toponimo più antico è Balbia, voce fenicia derivante da Baal, che significa “signore” e“divinità”. Nel 1337, il nome del paese muta prima in Altoflumen, Altofiume, poi tra il 1343 e 1345, assume definitivamente quello di Altomonte per volere della Regina Giovanna I. Visitare Altomonte è come tornare indietro nel tempo, alla scoperta di meraviglie nascoste della Calabria.
Nel XIV secolo Altomonte conobbe il suo periodo storico migliore: risalgono a questo periodo, infatti, molte delle chiese e delle costruzioni che ancora oggi rappresentano il patrimonio artistico e culturale del borgo, tra cui si annovera il Teatro all’aperto, i suggestivi vicoli medievali e la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, raro esempio di arte gotica-angioina, con un ampio rosone e un bel portale. La Chiesa fu voluta dal conte Filippo Sangineto, cavaliere di re Roberto d’Angiò, che la fece edificare tra il 1342 e il 1345 su una preesistente cappella normanna, arricchendola con opere di Simone Martini, Bernardo Daddi, della scuola di Giotto ecc. facendo diventare Altomonte “un’isola d’arte del Trecento toscano in Calabria”; opere oggi custodite nel Museo Civico situato nell’ex Convento dei Domenicani, altro gioiello storico ed artistico del borgo medievale, dotato di un notevole chiostro a due ordini, con pilastri ad archi romani e volte a crociera. A pochi passi dal Convento dei Domenicani troviamo il Castello Feudale e la Torre dei Pallotta (sec. XI), fortezza a base quadrata sede del Museo Azzinari.
Da visitare anche la Chiesa di San Giacomo Apostolo, di probabile origine bizantina, che subì diversi rifacimenti nei secoli.; il Complesso Monastico di San Francesco di Paola, situato nella parte bassa del paese, che dal 1980 ospita la Sede Municipale, considerato uno dei più bei municipi d’Italia; il Parco comunale naturale del Farneto, area boschiva di circa 200 ettari coperta da una ricca vegetazione di farnie, erica, pioppi ed essenze di sottobosco, all’interno del quale è stato realizzato un laghetto artificiale, con impianti di pesca ed aree pic-nic e barbecue.